Una delle conseguenze della pandemia COVID-19 è la carenza di bevande alcoliche negli USA. Con l’allentamento delle restrizioni nei singoli Stati, gli esperti prevedono una crescita della domanda superiore all’offerta attuale negli Stati Uniti.
Troverete qui di seguito un approfondimento delle cause di tale carenza e di cosa questo rappresenti per le aziende che forniscono bevande alcoliche.
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Gli specialisti di Registrar Corp possono assistervi nella procedura di registrazione presso la FDA, per poter far fronte all’incremento della richiesta di bevande alcoliche.
La vendita di bevande alcoliche è aumentata durante la pandemia.
A differenza di altri settori alimentari in difficoltà durante la pandemia, il settore dei prodotti alcolici negli USA si è rivelato particolarmente fiorente. La vendita di prodotti alcolici è diminuita a livello mondiale, mentre negli USA è aumentata rispetto all’anno precedente affermandosi come la più significativa, su base annua, dal 2002.
I consumatori privati hanno fatto incetta di prodotti alcolici durante il periodo nel quale bar e ristoranti erano chiusi. Inoltre, poichè alcuni Stati hanno autorizzato i ristoranti a vendere bevande alcoliche da asporto, i consumatori hanno iniziato ad includere le bevande alcoliche nei loro menù da asporto.
In aggiunta, anche la richiesta di nuove bevande alcoliche ha subito un aumento. Quando i bar hanno dovuto chiudere a causa della pandemia, i consumatori privati hanno cominciato a mixare le varie bevande alcoliche che avevano a disposizione. Alcuni hanno continuato a farlo, con il conseguente aumento di ingredienti per cocktail come i bitter e il vermouth. Quindi, anche se il volume di vendita delle bevande superalcoliche è diminuito, il fatturato complessivo è in realtà aumentato. Questa tendenza è stata determinata dal fatto che i consumatori al dettaglio acquistano principalmente delle marche di alta qualità e più costose rispetto ai ristoranti.
Gli Stati hanno carenza di prodotti di punta
Con il progressivo allentamento delle restrizioni causate dalla pandemia, i proprietari di bar e ristoranti riscontrano che le loro marche favorite non sono disponibili. I marchi più popolari per i prodotti come la tequila, il wiskey, il rum e la vodka sono di difficile reperimento. La vendita di tequila è aumentata del 46% nel 2020, con consequente difficoltà di rifornimento.
L’interruzione dei rifornimenti determinata dalla pandemia ha accentuato la carenza di bevande alcoliche. La diminuzione del numero di personale addetto alla produzione ha causato uno stallo nella produzione di alluminio e di bottiglie in vetro. La diminuzione dei packaging e del lavoro significa che, anche se le bevande alcoliche sono disponibili, le società che si occupano dell’imbottigliamento e della distillazione non hanno a disposizione i dovuti contenitori.
Alcuni Stati hanno una carenza assoluta delle marche più in voga di liquori e superalcolici. Altri hanno forniture limitate dall’inizio della pandemia. Molti acquirenti riferiscono aver trasmesso ordini per varie casse di liquori ed aver in realtà ricevuto solo una frazione dell’ammontare complessivo richiesto.
Poichè i privati come i negozianti richiedono i medesimi prodotti, i fornitori non sono in grado di poter soddisfare la domanda. I negozi ABC hanno registrato un aumento del 30% delle vendite nel 2020, rispetto all’anno precedente. Le vendite online hanno anch’esse registrato un aumento. L’esplosione delle vendite al dettaglio si è sommata alla riapertura dei ristoranti; il settore delle bevande alcoliche si è all’improvviso trovato subissato dalle richieste.
La carenza ha aumentato la flessibilità degli acquirenti e creato nuove opportunità per nuovi fornitori
Poichè i produttori di liquori di grande qualità non riescono a far fronte alle richieste, i proprietari di bar e ristoranti si rivolgono a brand alternativi. Gli acquirenti sono più propensi ad accettare nuove opzioni, ed esiste quindi una reale opportunità di fornire prodotti previamente non presi in considerazione. I proprietari di bar e ristoranti hanno deciso di mantenere una vasta gamma di possibili opzioni, in maniera tale da non dover affrontare eventuali carenze.
Poichè alcune bevande alcoliche richiedono un lungo invecchiamento, potrebbero trascorrere vari anni prima che i fornitori possano evadere gli ordini. Tale situazione crea un’ottima opportunità per i produttori non statunitensi di bevande alcoliche di penetrare nuove quote di mercato negli Stati Uniti.
Requisiti per l’esportazione di bevande alcoliche negli Stati Uniti
Le aziende he producono, trasformano, confezionano o stoccano birra, vino e superalcolici destinati al consumo sul territorio USA, devono registrarsi presso la U.S. Food and Drug Administration (FDA). Per poter approfittare della domanda attuale negli Stati Uniti, è importante che vi registriate presso la FDA al più presto.
Gli specialisti di Registrar Corp potranno assistervi in modo semplice e rapido nel processo di ottenimento della registrazione FDA. Per maggiori informazioni, contattateci telefonicamente al +1-757-224-0177 oppure tramite online chat 24/24 al seguente link: https://regstaging.wpengine.com/livechat.